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VANGELO DI GIOVANNI (II)
Giovanni - Capitolo 11
Risurrezione di Lazzaro
[1] Era allora malato un certo Lazzaro di Betània,
il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.
[2] Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato
il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli;
suo fratello Lazzaro era malato.
[3] Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore,
ecco, il tuo amico è malato».
[4] All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia
non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché
per essa il Figlio di Dio venga glorificato».
[5] Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e
a Lazzaro.
[6] Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne
due giorni nel luogo dove si trovava.
[7] Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
[8] I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa
i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
[9] Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore
del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché
vede la luce di questo mondo;
[10] ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché
gli manca la luce».
[11] Così parlò e poi soggiunse loro: «Il
nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a
svegliarlo».
[12] Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è
addormentato, guarirà».
[13] Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono
che si riferisse al riposo del sonno.
[14] Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro
è morto
[15] e io sono contento per voi di non essere stato là,
perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!».
[16] Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli:
«Andiamo anche noi a morire con lui!».
[17] Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era
già da quattro giorni nel sepolcro.
[18] Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia
[19] e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle
per il loro fratello.
[20] Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli
andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
[21] Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi
stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
[22] Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli
te la concederà».
[23] Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
[24] Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo
giorno».
[25] Gesù le disse: «Io sono la risurrezione
e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
[26] chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno.
Credi tu questo?».
[27] Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che
tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
[28] Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto
Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui
e ti chiama».
[29] Quella, udito ciò, si alzò in fretta e
andò da lui.
[30] Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava
ancora là dove Marta gli era andata incontro.
[31] Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla,
quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono
pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
[32] Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo
si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se
tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
[33] Gesù allora quando la vide piangere e piangere
anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente,
si turbò e disse:
[34] «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore,
vieni a vedere!».
[35] Gesù scoppiò in pianto.
[36] Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».
[37] Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto
gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi
non morisse?».
[38] Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si
recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta
una pietra.
[39] Disse Gesù: «Togliete la pietra!».
Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia
manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni».
[40] Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se
credi, vedrai la gloria di Dio?».
[41] Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò
gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
[42] Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per
la gente che mi sta attorno, perché credano che tu
mi hai mandato».
[43] E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro,
vieni fuori!».
[44] Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in
bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse
loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
I capi Giudei decidono la morte di Gesù
[45] Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista
di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
[46] Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
[47] Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio
e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
[48] Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in
lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo
e la nostra nazione».
[49] Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote
in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla
[50] e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo
per il popolo e non perisca la nazione intera».
[51] Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo
sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire
per la nazione
[52] e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme
i figli di Dio che erano dispersi.
[53] Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
[54] Gesù pertanto non si faceva più vedere
in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là
nella regione vicina al deserto, in una città chiamata
Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
6. LA FINE DEL MINISTERO PUBBLICO E I PRELIMINARI DELL'ULTIMA PASQUA
L'avvicinarsi della Pasqua
[55] Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione
andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
[56] Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano
tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli
alla festa?».
[57] Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine
che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché
essi potessero prenderlo. |
Giovanni - Capitolo 12
L'unzione di Betania
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1] Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò
a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli
aveva risuscitato dai morti.
[2] E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro
era uno dei commensali.
[3] Maria allora, presa una libbra di olio profumato
di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù
e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa
si riempì del profumo dell'unguento.
[4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli,
che doveva poi tradirlo, disse:
[5] «Perché quest'olio profumato non si
è venduto per trecento denari per poi darli ai
poveri?».
[6] Questo egli disse non perché gl'importasse
dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva
la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
[7] Gesù allora disse: «Lasciala fare,
perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
[8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non
sempre avete me». |
[9] Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che
Gesù si trovava là, e accorse non solo
per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli
aveva risuscitato dai morti.
[10] I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere
anche Lazzaro,
[11] perché molti Giudei se ne andavano a causa
di lui e credevano in Gesù. |
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Ingresso messianico di Gesù a
Gerusalemme
[12] Il giorno seguente, la gran folla che era venuta
per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme,
[13] prese dei rami di palme e uscì incontro
a lui gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d'Israele!
[14] Gesù, trovato un asinello, vi montò
sopra, come sta scritto:
[15] Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d'asina. |
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[16] Sul momento i suoi discepoli non compresero queste
cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono
che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano
fatto.
[17] Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò
Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai
morti, gli rendeva testimonianza.
[18] Anche per questo la folla gli andò incontro,
perché aveva udito che aveva compiuto quel segno.
[19] I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete
che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è
andato dietro!».
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Gesù annunzia la sua glorificazione attraverso
la morte
[20] Tra quelli che erano saliti per il culto durante
la festa, c'erano anche alcuni Greci. [21] Questi si
avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di
Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere
Gesù».
[22] Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea
e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
[23] Gesù rispose: «E' giunta l'ora che
sia glorificato il Figlio dell'uomo.
[24] In verità, in verità vi dico: se
il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane
solo; se invece muore, produce molto frutto.
[25] Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua
vita in questo mondo la conserverà per la vita
eterna.
[26] Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io,
là sarà anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorerà.
[27] Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire?
Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto
a quest'ora!
[28] Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora
una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo
lo glorificherò!».
[29] La folla che era presente e aveva udito diceva
che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo
gli ha parlato».
[30] Rispose Gesù: «Questa voce non è
venuta per me, ma per voi.
[31] Ora è il giudizio di questo mondo; ora il
principe di questo mondo sarà gettato fuori.
[32] Io, quando sarò elevato da terra, attirerò
tutti a me».
[33] Questo diceva per indicare di qual morte doveva
morire.
[34] Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo
appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno;
come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere
elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?».
[35] Gesù allora disse loro: «Ancora per
poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre
avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre;
chi cammina nelle tenebre non sa dove va.
[36] Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare
figli della luce».
Gesù disse queste cose, poi se ne andò
e si nascose da loro. |
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Conclusione: l'incredulità dei giudei
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[37] Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro,
non credevano in lui;
[38] perché si adempisse la parola detta dal profeta
Isaia:
Signore, chi ha creduto alla nostra parola?
E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?
[39] E non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva
detto ancora:
[40] Ha reso ciechi i loro occhi
e ha indurito il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore, e si convertano
e io li guarisca!
[41] Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò
di lui.
[42] Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui,
ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per
non essere espulsi dalla sinagoga;
[43] amavano infatti la gloria degli uomini più della
gloria di Dio. |
[44]Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; [45]chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
[46]Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. [47]Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
[48]Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno.
[49]Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare.
[50]E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me».
Giovanni - Capitolo 13
L'ORA DI GESU': LA PASQUA DELL'AGNELLO DI DIO
1. L'ULTIMA CENA DI GESU' CON I SUOI DISCEPOLI
La Lavanda dei piedi
[1]Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
[2]Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo,
[3]Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, [4]si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
[5]Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
[6]Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
[7]Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
[8]Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
[9]Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
[10]Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
[11]Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
[12]Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
[13]Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
[14]Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
[15]Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.
[16]In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
[17]Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
[18]Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno.
[19]Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
[20]In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Annunzio del tradimento di Giuda
[21]Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
[22]I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.
[23]Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
[24]Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?».
[25]Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
[26]Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.
[27]E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».
[28]Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo;
[29]alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.
[30]Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
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L'addio
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[31] Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora
il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche
Dio è stato glorificato in lui.
[32] Se Dio è stato glorificato in lui, anche
Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà
subito.
[33] Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi
cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico
ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
[34] Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli
uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi
anche voi gli uni gli altri.
[35] Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se avrete amore gli uni per gli altri».
[36] Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?».
Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora
tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».
[37] Pietro disse: «Signore, perché non
posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!».
[38] Rispose Gesù: «Darai la tua vita per
me? In verità, in verità ti dico: non
canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato
tre volte». |
Giovanni - Capitolo 14
[1] «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate
fede in Dio e abbiate fede anche in me.
[2] Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se
no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;
[3] quando sarò andato e vi avrò preparato
un posto, ritornerò e vi prenderò con
me, perché siate anche voi dove sono io.
[4] E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
[5] Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo
dove vai e come possiamo conoscere la via?».
[6] Gli disse Gesù: «Io sono la via, la
verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non
per mezzo di me.
[7] Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin
da ora lo conoscete e lo avete veduto».
[8] Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre
e ci basta».
[9] Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono
con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha
visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci
il Padre?
[10] Non credi che io sono nel Padre e il Padre è
in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me;
ma il Padre che è con me compie le sue opere.
[11] Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è
in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
[12] In verità, in verità vi dico: anche
chi crede in me, compirà le opere che io compio
e ne farà di più grandi, perché
io vado al Padre.
[13] Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò,
perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
[14] Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io
la farò.
[15] Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.
[16] Io pregherò il Padre ed egli vi darà
un altro Consolatore perché rimanga con voi per
sempre,
[17] lo Spirito di verità che il mondo non può
ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di
voi e sarà in voi.
[18] Non vi lascerò orfani, ritornerò
da voi.
[19] Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più;
voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.
[20] In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre
e voi in me e io in voi.
[21] Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva,
questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre
mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò
a lui»
[22] Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore,
come è accaduto che devi manifestarti a noi e
non al mondo?».
[23] Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama,
osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà
e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
[24] Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola
che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che
mi ha mandato.
[25] Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
[26] Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre
manderà nel mio nome, egli v'insegnerà
ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che
io vi ho detto.
[27] Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come
la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato
il vostro cuore e non abbia timore.
[28] Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò
a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal
Padre, perché il Padre è più grande
di me.
[29] Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché
quando avverrà, voi crediate.
[30] Non parlerò più a lungo con voi,
perché viene il principe del mondo; egli non
ha nessun potere su di me,
[31] ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi,
andiamo via di qui». |
Giovanni - Capitolo 15
La vera vite
[1] «Io sono la vera vite e il Padre mio è il
vignaiolo.
[2] Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni
tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più
frutto.
[3] Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
[4] Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può
far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così
anche voi se non rimanete in me.
[5] Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in
lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete
far nulla.
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[6] Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio
e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo
bruciano.
[7] Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete
quel che volete e vi sarà dato.
[8] In questo è glorificato il Padre mio: che portiate
molto frutto e diventiate miei discepoli.
[9] Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato
voi. Rimanete nel mio amore.
[10] Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio
amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e
rimango nel suo amore.
[11] Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in
voi e la vostra gioia sia piena.
[12] Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli
uni gli altri, come io vi ho amati.
[13] Nessuno ha un amore più grande di questo: dare
la vita per i propri amici.
[14] Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi
comando.
[15] Non vi chiamo più servi, perché il servo
non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho
fatto conoscere a voi.
[16] Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho
costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro
frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete
al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
[17] Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
I discepoli e il mondo
[18] Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato
me.
[19] Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che
è suo; poiché invece non siete del mondo, ma
io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.
[20] Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non
è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato
me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola,
osserveranno anche la vostra.
[21] Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché
non conoscono colui che mi ha mandato.
[22] Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero
alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.
[23] Chi odia me, odia anche il Padre mio.
[24] Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun
altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece
hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio.
[25] Questo perché si adempisse la parola scritta nella
loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione.
[26] Quando verrà il Consolatore che io vi manderò
dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre,
egli mi renderà testimonianza;
[27] e anche voi mi renderete testimonianza, perché
siete stati con me fin dal principio.
Giovanni - Capitolo 16
[1] Vi ho detto queste cose perché non abbiate a
scandalizzarvi.
[2] Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora
in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere
culto a Dio.
[3] E faranno ciò, perché non hanno conosciuto
né il Padre né me.
[4] Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà
la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato. |
La venuta del Paraclito
Non ve le ho detto dal principio, perché
ero con voi.
[5] Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno
di voi mi domanda: Dove vai?
[6] Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza
ha riempito il vostro cuore.
[7] Ora io vi dico la verità: è bene per voi
che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà
a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato,
ve lo manderò.
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[8] E quando sarà venuto, egli convincerà il
mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
[9] Quanto al peccato, perché non credono in me;
[10] quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e
non mi vedrete più;
[11] quanto al giudizio, perché il principe di questo
mondo è stato giudicato.
[12] Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non
siete capaci di portarne il peso.
[13] Quando però verrà lo Spirito di verità,
egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché
non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò
che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
[14] Egli mi glorificherà, perché prenderà
del mio e ve l'annunzierà.
[15] Tutto quello che il Padre possiede è mio; per
questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.
L'annunzio di un pronto ritorno
[16] Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora
e mi vedrete».
[17] Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che
cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete,
e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché
vado al Padre?».
[18] Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo
"un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
[19] Gesù capì che volevano interrogarlo e disse
loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto:
Ancora un poco e non mi vedrete e un pò ancora e mi
vedrete?
[20] In verità, in verità vi dico: voi piangerete
e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi
sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà
in gioia.
[21] La donna, quando partorisce, è afflitta, perché
è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il
bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la
gioia che è venuto al mondo un uomo.
[22] Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma
vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà
e
[23] nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In
quel giorno non mi domanderete più nulla.
In verità, in verità vi dico: Se chiederete
qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
[24] Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete
e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
[25] Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà
l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini,
ma apertamente vi parlerò del Padre.
[26] In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico
che pregherò il Padre per voi:
[27] il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato,
e avete creduto che io sono venuto da Dio.
[28] Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio
di nuovo il mondo, e vado al Padre».
[29] Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli
chiaramente e non fai più uso di similitudini.
[30] Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno
t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
[31] Rispose loro Gesù: «Adesso credete?
[32] Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in
cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete
solo; ma io non sono solo, perché il Padre è
con me.
[33] Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in
me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia;
io ho vinto il mondo!».
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Giovanni - Capitolo 17
La preghiera di Gesù
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[1] Così parlò Gesù. Quindi, alzati
gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta
l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio
glorifichi te.
[2] Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni
essere umano, perché egli dia la vita eterna
a tutti coloro che gli hai dato.
[3] Questa è la vita eterna: che conoscano te,
l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù
Cristo.
[4] Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera
che mi hai dato da fare.
[5] E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella
gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
[6] Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi
hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed
essi hanno osservato la tua parola.
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[7] Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato
vengono da te,
[8] perché le parole che hai dato a me io le
ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente
che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai
mandato.
[9] Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per
coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.
[10] Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue
sono mie, e io sono glorificato in loro.
[11] Io non sono più nel mondo; essi invece sono
nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci
nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano
una cosa sola, come noi.
[12] Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome
coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di
loro è andato perduto, tranne il figlio della
perdizione, perché si adempisse la Scrittura.
[13] Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre
sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi
la pienezza della mia gioia.
[14] Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha
odiati perché essi non sono del mondo, come io
non sono del mondo.
[15] Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li
custodisca dal maligno.
[16] Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
[17] Consacrali nella verità. La tua parola è
verità.
[18] Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho
mandati nel mondo;
[19] per loro io consacro me stesso, perché siano
anch'essi consacrati nella verità.
[20] Non prego solo per questi, ma anche per quelli
che per la loro parola crederanno in me;
[21] perché tutti siano una sola cosa. Come tu,
Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi
una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi
hai mandato.
[22] E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data
a loro, perché siano come noi una cosa sola.
[23] Io in loro e tu in me, perché siano perfetti
nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato
e li hai amati come hai amato me.
[24] Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato
siano con me dove sono io, perché contemplino
la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché
tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
[25] Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma
io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.
[26] E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò
conoscere, perché l'amore con il quale mi hai
amato sia in essi e io in loro».
Giovanni - Capitolo 18
2. LA PASSIONE
L'arresto di Gesù
[1] Detto questo, Gesù uscì con i suoi
discepoli e andò di là dal torrente Cèdron,
dove c'era un giardino nel quale entrò con i
suoi discepoli.
[2] Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto,
perché Gesù vi si ritirava spesso con
i suoi discepoli.
[3] Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati
e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei,
si recò là con lanterne, torce e armi.
[4] Gesù allora, conoscendo tutto quello che
gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi
cercate?».
[5] Gli risposero: «Gesù, il Nazareno».
Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era
là con loro anche Giuda, il traditore.
[6] Appena disse «Sono io», indietreggiarono
e caddero a terra.
[7] Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?».
Risposero: «Gesù, il Nazareno».
[8] Gesù replicò: «Vi ho detto che
sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se
ne vadano».
[9] Perché s'adempisse la parola che egli aveva
detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi
hai dato».
[10] Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse
fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e
gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava
Malco.
[11] Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti
la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice
che il Padre mi ha dato?». |
Gesù davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti
di Pietro
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[12] Allora il distaccamento con il comandante e le
guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono
[13] e lo condussero prima da Anna: egli era infatti
suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
[14] Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei:
«E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».
[15] Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme
con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto
dal sommo sacerdote e perciò entrò con
Gesù nel cortile del sommo sacerdote;
[16] Pietro invece si fermò fuori, vicino alla
porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote,
tornò fuori, parlò alla portinaia e fece
entrare anche Pietro.
[17] E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse
anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli
rispose: «Non lo sono».
[18] Intanto i servi e le guardie avevano acceso un
fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano;
anche Pietro stava con loro e si scaldava.
[19] Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù
riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
[20] Gesù gli rispose: «Io ho parlato al
mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga
e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non
ho mai detto nulla di nascosto.
[21] Perché interroghi me? Interroga quelli che
hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi
sanno che cosa ho detto».
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[22] Aveva appena detto questo, che una delle guardie
presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo:
«Così rispondi al sommo sacerdote?».
[23] Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male,
dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene,
perché mi percuoti?».
[24] Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo
sacerdote.[25] Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi.
Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?».
Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
[26] Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di
quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse:
«Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
[27] Pietro negò di nuovo, e subito un gallo
cantò. |
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Gesù davanti a Pilato
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[28] Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa
nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare
nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la
Pasqua.
[29] Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò:
«Che accusa portate contro quest'uomo?».
[30] Gli risposero: «Se non fosse un malfattore,
non te l'avremmo consegnato».
[31] Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi
e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero
i Giudei: «A noi non è consentito mettere
a morte nessuno».
[32] Così si adempivano le parole che Gesù
aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
[33] Pilato allora rientrò nel pretorio, fece
chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re
dei Giudei?».
[34] Gesù rispose: «Dici questo da te oppure
altri te l'hanno detto sul mio conto?».
[35] Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La
tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a
me; che cosa hai fatto?».
[36] Rispose Gesù: «Il mio regno non è
di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo,
i miei servitori avrebbero combattuto perché
non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non
è di quaggiù». |
[37] Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».
Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re.
Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel
mondo: per rendere testimonianza alla verità.
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia
voce».
[38] Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?».
E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e
disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.
[39] Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno
per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re
dei Giudei?».
[40] Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui,
ma Barabba!». Barabba era un brigante. |
Giovanni - Capitolo 19
|
[1] Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece
flagellare.
[2] E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela
posero sul capo e gli misero addosso un mantello di
porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano:
[3] «Salve, re dei Giudei!». E gli davano
schiaffi.
[4] Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro:
«Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate
che non trovo in lui nessuna colpa».
[5] Allora Gesù uscì, portando la corona
di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro:
«Ecco l'uomo!».
[6] Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono:
«Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro
Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non
trovo in lui nessuna colpa».
[7] Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge
e secondo questa legge deve morire, perché si
è fatto Figlio di Dio».
[8] All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più
paura
[9] ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù:
«Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede
risposta.
[10] Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non
sai che ho il potere di metterti in libertà e
il potere di metterti in croce?».
[11] Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun
potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto.
Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una
colpa più grande». |
La condanna a morte
[12] Da quel momento Pilato cercava di liberarlo;
ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non
sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette
contro Cesare».
[13] Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori
Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato
Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
[14] Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno.
Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
[15] Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!».
Disse loro Pilato: «Metterò in croce il
vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non
abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
[16] Allora lo consegnò loro perché fosse
crocifisso.
|
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La crocifissione
[17] Essi allora presero Gesù ed egli, portando
la croce, si avviò verso il luogo del Cranio,
detto in ebraico Gòlgota,
[18] dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da
una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
[19] Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre
sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno,
il re dei Giudei».
[20] Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché
il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla
città; era scritta in ebraico, in latino e in
greco.
[21] I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato:
«Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha
detto: Io sono il re dei Giudei».
[22] Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto,
ho scritto». |
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La divisione dei vestiti
[23] I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù,
presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun
soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture,
tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
[24] Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma
tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han
gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così. |
Gesù e sua madre
|
[25] Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria
di Màgdala.
[26] Gesù allora, vedendo la madre e lì
accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla
madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
[27] Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!».
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
La morte di Gesù
[28] Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa
era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura:
«Ho sete».
[29] Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero
perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a
una canna e gliela accostarono alla bocca.
[30] E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse:
«Tutto è compiuto!». E, chinato il
capo, spirò. |
Il colpo di lancia
[31] Era il giorno della Preparazione e i Giudei,
perché i corpi non rimanessero in croce durante
il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato),
chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe
e fossero portati via.
[32] Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe
al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme
con lui.
[33] Venuti però da Gesù e vedendo che
era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
[34] ma uno dei soldati gli colpì il fianco con
la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
[35] Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua
testimonianza è vera e egli sa che dice il vero,
perché anche voi crediate.
|
|
[36] Questo infatti avvenne perché si adempisse
la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
[37] E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno
lo sguardo a colui che hanno trafitto.
|
La sepoltura
[38] Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa,
che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per
timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo
di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò
e prese il corpo di Gesù.
[39] Vi andò anche Nicodèmo, quello che
in precedenza era andato da lui di notte, e portò
una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
[40] Essi presero allora il corpo di Gesù, e
lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è
usanza seppellire per i Giudei.
[41] Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era
un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale
nessuno era stato ancora deposto.
[42] Là dunque deposero Gesù, a motivo
della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro
era vicino. |
Giovanni - Capitolo 20
3. IL GIORNO DELLA RISURREZIONE
La tomba vuota
|
[1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala
si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era
ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata
dal sepolcro.
[2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro
discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro:
«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non
sappiamo dove l'hanno posto!».
[3] Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro
discepolo, e si recarono al sepolcro.
[4] Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo
corse più veloce di Pietro e giunse per primo
al sepolcro.
[5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
[6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva
ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
[7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo,
non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a
parte.
[8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che
era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
[9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura,
che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
[10] I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a
casa. |
|
L'apparizione a Maria di Magdala
[11] Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro
e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il
sepolcro
[12] e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno
dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato
posto il corpo di Gesù.
[13] Ed essi le dissero: «Donna, perché
piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via
il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
[14] Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù
che stava lì in piedi; ma non sapeva che era
Gesù.
[15] Le disse Gesù: «Donna, perché
piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse
il custode del giardino, gli disse: «Signore,
se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io
andrò a prenderlo». |
[16] Gesù le disse: «Maria!». Essa
allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico:
«Rabbunì!», che significa: Maestro!
[17] Gesù le disse: «Non mi trattenere,
perché non sono ancora salito al Padre; ma và
dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre
mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
[18] Maria di Màgdala andò subito ad annunziare
ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche
ciò che le aveva detto. |
|
Apparizione ai discepoli
[19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo
il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove
si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne
Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse:
«Pace a voi!».
[20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato.
E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
[21] Gesù disse loro di nuovo: «Pace a
voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
[22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro
e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;
[23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a
chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
[24] Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo,
non era con loro quando venne Gesù.
[25] Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo
visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se
non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto
il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano
nel suo costato, non crederò».
[26] Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in
casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù,
a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse:
«Pace a voi!».
[27] Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito
e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila
nel mio costato; e non essere più incredulo ma
credente!».
[28] Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
[29] Gesù gli disse: «Perché mi
hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo
visto crederanno! |
4. PRIMA CONCLUSIONE
[30] Molti altri segni fece Gesù in presenza
dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo
libro.
[31] Questi sono stati scritti, perché crediate
che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio
e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Giovanni - Capitolo 21
EPILOGO
Apparizione sulla sponda del lago di Tiberiade
[1] Dopo questi fatti, Gesù
si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di
Tiberìade. E si manifestò così:
[2] si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto
Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea,
i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
[3] Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare».
Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».
Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella
notte non presero nulla.
[4] Quando gia era l'alba Gesù si presentò
sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che
era Gesù.
[5] Gesù disse loro: «Figlioli, non avete
nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
[6] Allora disse loro: «Gettate la rete dalla
parte destra della barca e troverete». La gettarono
e non potevano più tirarla su per la gran quantità
di pesci.
[7] Allora quel discepolo che Gesù amava disse
a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro
appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi
il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò
in mare.
[8] Gli altri discepoli invece vennero con la barca,
trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano
lontani da terra se non un centinaio di metri.
[9] Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con
del pesce sopra, e del pane.
[10] Disse loro Gesù: «Portate un pò
del pesce che avete preso or ora».
[11] Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse
a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi
pesci. E benché fossero tanti, la rete non si
spezzò.
[12] Gesù disse loro: «Venite a mangiare».
E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi
sei?», poiché sapevano bene che era il
Signore.
[13] Allora Gesù si avvicinò, prese il
pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
[14] Questa era la terza volta che Gesù si manifestava
ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
[15] Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon
Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più
di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore,
tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci
i miei agnelli».
[16] Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni,
mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore,
tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci
le mie pecorelle».
[17] Gli disse per la terza volta: «Simone di
Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato
che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e
gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che
ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci
le mie pecorelle.
[18] In verità, in verità ti dico: quando
eri più giovane ti cingevi la veste da solo,
e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai
le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e
ti porterà dove tu non vuoi».
[19] Questo gli disse per indicare con quale morte egli
avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
[20] Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel
discepolo che Gesù amava, quello che nella cena
si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato:
«Signore, chi è che ti tradisce?».
[21] Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore,
e lui?».
[22] Gesù gli rispose: «Se voglio che egli
rimanga finché io venga, che importa a te? Tu
seguimi».
[23] Si diffuse perciò tra i fratelli la voce
che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però
non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se
voglio che rimanga finché io venga, che importa
a te?»
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Conclusione
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[24] Questo è il discepolo che rende testimonianza
su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua
testimonianza è vera.
[25] Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù,
che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso
non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. |
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